Vernici ecologiche? Sì, grazie!

Pubblicato il 21/05/19
Tempo di lettura: 2 minuti
Dipingere pareti dell'appartamento

Dipingere casa, o ridipingerla, usando vernici ecologiche, bandendo quanto di tossico può essere contenuto nelle vernici cosiddette tradizionali: oggi si può fare, andando oltre al benessere terapeutico proveniente dai colori, da anni teorizzato nella cromoterapia, medicina alternativa che proprio dai colori parte per curare le persone, aiutando corpo e psiche a ritrovare il proprio equilibrio naturale. Infatti, se, sulle pareti, oltre a tinte e tonalità giuste, depositiamo anche materiali atossici, le cose magari vanno anche meglio, giusto?

 

Scegliere vernici alternative

In questo ci soccorre un’altra recente disciplina, l’architettura bioecologica, che vede nella casa una sorta di organismo vivente che non deve rilasciare nell’ambiente sostanze nocive per i suoi residenti. Da qui il crescente impiego di pitture ecologiche, idonee alle camere da letto, particolarmente alle stanze dei bambini.

Proviamo a comporre una sorta di carta d’identità delle vernici alternative. Intanto, esse non contengono solventi tossici quali xilolo o diclorometano, quest’ultimo deleterio per il sistema nervoso, ma si compongono di solventi di origine animale o vegetale, cercando nella natura la materia per vivere meglio.

E quali sono i solventi che non fanno male? Ad esempio, l’acido grasso dell’olio di lino, il carbonato di calcio naturale, la cocciniglia delle Canarie e, insospettata, la caseina del latte.

A fianco di questi vantaggi, la pittura ecologica è comunque efficace e resistente al pari di quella tradizionale. Non è così: le vernici naturali sono facili da applicare per tutti: a pennello, a rullo o a spruzzo. Sono inodore e non accumulano cariche elettrostatiche. Quelle con sali di boro funzionano come vernici contro la muffa, mentre la presenza in esse di resine nobili è utile per resistere alle abrasioni.

C’è da dire che le pitture ecologiche costano un po’ di più e danno un rendimento inferiore. Un po’ più complessa, ma c’era da aspettarselo, è poi la conservazione: la lattina aperta garantisce il prodotto al massimo per un anno ma, per l’assenza di conservanti chimici, bisogna ricoprire il tutto con un diluente balsamico vegetale. Di solito, infine, la pittura ecologica non è lavabile né smacchiabile.

D’altronde, scegliere vernici ecologiche porta a un’altra conseguenza positiva: basta ricordare che ammonta a un milione di tonnellate la mole fisica di vernici e prodotti simili smaltita ogni anno nel nostro Paese. Così, se scegliamo materiali atossici e non inquinanti, oltre a far del bene a noi stessi, diamo anche il nostro contributo all’ambiente riducendo questo tipo di rifiuti. È una goccia nel mare, si obietterà, ma il mare è pur sempre fatto di gocce e più sono quelle pulite meglio è. Per tutti.

 

Viva la carta… da parati!

Infine, non sarà male rammentare come vi sia pure un’alternativa all’alternativa, se così si può dire: infatti, un modo per decorare, arredare, abbellire le pareti delle nostre abitazioni può essere l’impiego della carta da parati, che permette il contenimento dei consumi energetici, poiché mantiene costante la temperatura dell’ambiente. Anche in questo caso vi è un’ampia scelta, poiché essa può essere formata da cellulosa o da materie plastiche, da fibre naturali o sintetiche. Dal nostro punto di vista, è bene andare sulla carta da parati in cellulosa, non plastificata e riverniciata con tinta alla caseina.

 

 

 

 

 

 

 

Foto di rawpixel da Pixabay