C’è chi lo fa per necessità di salute, come un’intolleranza al lattosio, oppure chi intraprende una scelta di alimentazione vegan: in ogni caso sono sempre di più le persone che scelgono tipi di latte alternativi al comune latte vaccino.
L’alternativa più “soft” contempla la scelta di latte di capra, o latte di asina. Quest’ultimo, specialmente in passato, è stato molto usato per i lattanti che non potevano bere latte vaccino al posto di quello materno. Il latte di asina è particolarmente povero di grassi, molto digeribile, a patto che non si abbia un’intolleranza al lattosio, perché questo latte ne è molto ricco.
Più comune è l’uso del latte di capra, che invece ha un contenuto minore di lattosio e una componente lipidica che lo rende più digeribile, ma il suo sapore leggermente salato non lo rende gradito a tutti.
Latte vegetale: quanti tipi ne esistono?
Viene chiamato “latte” anche se non è di origine animale: oggi giorno esistono in commercio tanti tipi di latte vegetale, ricavati da diverse piante o frutti, e usati al posto del latte sia da chi soffre di intolleranze o allergie, oppure di colesterolo alto, sia da chi sceglie un’alimentazione vegan. Scopriamo i più comuni.
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Latte di soia: poche calorie, molti acidi grassi buoni, indice glicemico basso ne fanno il latte ideale per i diabetici, per chi ha il colesterolo alto o per chi è a dieta. Il suo sapore, tuttavia, non è gradito a tutti; inoltre sarebbe sempre meglio optare per un latte di soia biologico.
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Latte di mandorla: ha caratteristiche simili a quelle del latte di soia, inoltre è molto ricco di calcio. A differenza del latte di soia, non contiene isoflavoni, il che lo rende adatto anche a chi ha problemi ormonali.
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Latte di riso: pochissime calorie e niente glutine (quindi è un latte adatto per i celiaci), ma anche povero di proteine e vitamine (per questo sarebbe meglio acquistare un latte di riso arricchito con vitamine). Viceversa, non è adatto ai diabetici per il suo indice glicemico alto.
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Latte di avena: ha caratteristiche simili a quelle del latte di riso, con la differenza di un indice glicemico un po’ più basso e di proteine leggermente più alte. Il sapore è quello tipico del cereale da cui è ricavato.
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