“Abbronzatissima, sotto i raggi del sole”: l’inizio al fulmicotone di una notissima canzone di Edoardo Vianello, autentico evergreen, introduce il nostro piccolo itinerario all’interno del mondo delle abbronzature e delle creme solari.
I raggi solari rinvigoriscono le membra, assicurano una corretta quantità di vitamina D, che serve a regolare i livelli di calcio e fosforo nel nostro organismo (pare anche che la sua carenza possa aggravare la sclerosi multipla), e sono salutari per il sistema scheletrico, ma, siccome di sole e di calore si tratta, è importante evitare le scottature. Vediamo come.
Esposizione graduale e creme abbronzanti
Il primo must è non esagerare e procedere con un’esposizione graduale ai raggi del sole. In tal senso, onde evitare insolazioni e sofferenze da eccesso di calura, è preferibile pure evitare le ore più calde (praticamente un obbligo con i bambini più piccoli!) o comunque servirsi di cappelli, eventualmente della maglietta con la quale siamo arrivati in spiaggia, e del buon vecchio ombrellone.
E poi ci sono le creme protettive e abbronzanti, a seconda delle necessità di ognuno: un valido aiuto per quella sana tintarella che possiamo scegliere di far nascere nelle fasce orarie del mattino e del calare del sole (le ore comunque più belle, spaziose e luminose) e ottenere spalmando i filtri solari sulla pelle sempre dopo aver fatto il bagno.
Un incidente però può sempre accadere: in vacanza, l’evento più classico, è rilassarsi al punto da addormentarsi sul telo da mare e risvegliarsi, oltre che intontiti, anche prossimi all’eritema o addirittura all’ustione. In tali casi, per correre ai ripari, ci sono le creme al cortisone o i gel emollienti e idratanti, ad esempio l’onnipresente aloe.
Creme solari per tutte le pelli
In commercio esistono creme solari adatte a tutte le pelli ed occasioni.
La prima cosa da sapere è che ogni prodotto dovrà avere ben chiari sulla confezione sia l’indicazione del livello di protezione, che può essere bassa, media, alta o altissima, sia il logo del fattore di protezione dai raggi Uva, a garanzia che la crema non difende solo dalle scottature, ma anche dai raggi cancerogeni.
Ovviamente, chi è di carnagione chiara, quindi a minimo tasso di melanina, oltre a non stare troppo al sole specie nelle ore in cui è allo zenit, è bene che si affidi a un filtro solare a protezione molto alta o altissima, diciamo oltre 50; chi è invece scuro, ed è quindi meno in pericolo degli altri, può in ogni caso tutelarsi con un filtro 6 (protezione bassa); l’individuo ‘di mezzo’, vale a dire con la pelle chiara ma dall’abbronzatura facile, può andare su un 15-20, corrispondente alla protezione media.
Ci sono anche le creme da evitare durante l’abbronzatura! Quali? I gel antiflogistici o antibiotici, ad esempio, o i prodotti cosmetici esfolianti.
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