Certo se qualcuno vi dà della “testa di rapa” ci restate male; così come se diciamo di una persona che fargli capire una determinata cosa è “come cavare sangue da una rapa” l’opinione che ne abbiamo non è esattamente lusinghiera… Ma è una cattiva fama, quella che si è conquistata nella tradizione popolare, del tutto immotivata.
Prima di tutto esistono diversi tipi di rape, o barbabietole: ci sono quelle da zucchero, da foraggio (utilizzate per l’alimentazione degli animali), persino da distillazione; sulle nostre tavole finisce la barbabietola da orto sotto forma di bietola da coste, di rapa bianca (che è la radice della pianta), di cime di rapa (in cucina ne utilizziamo le infiorescenze e la parte tenera del fusto con le foglie) e, infine, la protagonista di questo nostro viaggio culinario: la rapa (o barbabietola) rossa, che alcuni chiamano anche carota rossa o barba rossa.
Barbabietola rossa: proprietà nutritive
Ed eccoci dunque al nostro tubero. Di un bel colore rosso cupo, la barbabietola rossa è composta per circa il 90% di acqua, e dunque è indicata per una dieta disintossicante contro la ritenzione idrica. Poche le calorie ma molti gli zuccheri e le sostanze che stimolano la produzione di succhi gastrici: quindi attenzione se ci sono problemi di diabete o di gastrite. Il succo delle barbabietole rosse è poi una vera e propria manna per chi soffre di anemia, perché favorisce la produzione di globuli rossi; mentre fra gli sportivi viene considerata come una specie di “doping naturale” perché è un’ottima fonte energetica e, grazie alla presenza di nitrati, è in grado di aumentare la resistenza fisica.
Della barbabietola rossa si possono utilizzare anche le foglie: per una tisana rinfrescante basta farle bollire in acqua, per curare un eritema si possono sminuzzare e applicare dove occorre.
Il sapore della barbabietola rossa
Indubbiamente la barbabietola rossa ha un sapore un po’ particolare, dolciastro, che può non convincere alcuni palati e ne fa un ortaggio un po’ sottovalutato in cucina. Ma, proprio perché è un alimento ricchi di ottimi principi nutritivi, come abbiamo visto prima, che dovremmo imparare ad utilizzarlo un po’ di più. Il segreto sta negli abbinamenti e nella curiosità per la sperimentazione.
Nel gioco dei contrasti, al dolce possiamo abbinare l’amaro, come nel caso di verdure tipo il radicchio rosso. Oppure il piccante, utilizzando la senape come condimento. Le barbabietole rosse possono poi arricchire la nostra insalata russa (in questo caso immergetele prima nell’aceto per qualche minuto, così da arrestare la perdita di colore), costituire il condimento per risotti o l’ingrediente base per pasta fresca, dagli gnocchi ai ravioli; mescolarsi piacevolmente in insalata, o ancora sposarsi alle patate lesse per creare duchesse saporite e colorate.
Barbabietole rosse fresche o precotte
Alla base di un buon piatto c’è, come sempre, un ingrediente di buona qualità oltre, naturalmente, alla passione e all’amore di chi lo realizza. In commercio si trovano barbabietole già cotte e confezionate sotto vuoto: sono controllate e di buona qualità, vanno benissimo per realizzare qualsiasi piatto e consentono di risparmiare tempo. Attenzione, al momento dell’acquisto, alla data di scadenza. In ogni caso ricordate che, una volta aperta la confezione, le barbabietole non immediatamente utilizzate devono essere conservate in un recipiente ben chiuso in frigorifero e consumate entro qualche giorno perché, grazie all’elevato contenuto d’acqua, tendono a formare sulla superficie uno strato di muffa.
Se invece decidete di acquistare le barbabietole fresche, anche per utilizzare le foglie, fate attenzione che siano ben sode, asciutte, dall’odore dolciastro e non acido. Dopo averle pelate con un coltellino ben affilato, non avete che l’imbarazzo della scelta: potete utilizzarle crude, oppure cotte al vapore o al forno, o come ingrediente base per le diverse preparazioni.
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