Il fascino delle piante di cappero consiste anche nella loro mediterranea rusticità: in natura, crescono su terreni sassosi o ancor più nelle fessure dei muri a secco, dando vita a cespugli rigogliosi. Non è facile coltivare i capperi in vaso, ma è possibile farlo… cercando di riprodurre le condizioni ambientali che la pianta di cappero preferisce:
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Il cappero teme i ristagni idrici: non a caso cresce così bene nelle fessure dei muri!
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Il cappero ha bisogno comunque di umidità costante (che riesce a trovare grazie alle radici che vanno in profondità, nei terrapieni dei muri o nel terreno): una piantina di cappero in vaso, lasciata completamente asciutta, seccherà in pochi giorni. In inverno può bastare la normale acqua piovana, ma in estate sarà necessario annaffiare, poco ma spesso. Una buona notizia: la pianta di cappero ama i terreni calcarei, quindi non preoccupiamoci se l’acqua del rubinetto è troppo dura!
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Basterà osservare i muri in cui crescono spontaneamente le piante di cappero, per capire che bisogna garantire un’esposizione soleggiata.
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Il vaso ideale per la pianta di cappero sarà un vaso di terracotta, senza sottovaso appunto per evitare il rischio di ristagni idrici.
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Per coltivare il cappero in vaso, infine, ci servirà del terriccio universale non troppo ricco, mescolato a sassi, calcinacci oppure argilla espansa: insomma, si tratta di ricreare condizioni “anguste” ma adatte alle radici del cappero.
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In inverno, la pianta di cappero può essere lasciata sul balcone, a condizione che il terreno non geli (proteggiamolo con una adeguata pacciamatura ed evitiamo di bagnarlo troppo).
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Se il cappero attecchisce in vaso, ci vorrà comunque qualche anno per avere un buon “raccolto”, perché è una pianta a crescita lenta. La fioritura va dalla fine della primavera ad agosto. I capperi (che poi non sono altro che i bocci del fiore di cappero) si raccolgono la mattina, ancora chiusi. È importante cogliere i bocci prima che vadano in fiore, perché questo stimola la produzione della pianta.
I capperi, una volta raccolti, vanno lasciati seccare per qualche giorno, poi andranno conservati sottaceto o sotto sale, perché perdano il loro gusto naturalmente amaro.
Foto di Paolo Cantone da Pixabay