Cucina a vapore: sana, dietetica, buona e veloce

Pubblicato il 15/04/19
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Carote e fagiolini

Ha moltissime qualità ma è ancora poco diffusa, soprattutto in Italia, e soffre di qualche pregiudizio, ossia che i cibi risultino essere poco saporiti e che sia di non tanto facile esecuzione. Niente di più sbagliato, perché la cucina a vapore conserva integri non solo i principi nutrizionali dei cibi (vitamine e minerali), ma anche quelli organolettici; e quanto all’esecuzione, basta fare, come d’altronde ai fornelli, un po’ d’attenzione.

I vantaggi della cucina a vapore

A quelli già elencati possiamo aggiungere che la cucina a vapore ci dà cibi leggeri e dietetici; che l’acqua restituita dagli alimenti è un concentrato di vitamine e può essere utilizzata per depurare e purificare l’organismo; che è economica, perché ci consente di cucinare più alimenti contemporaneamente (naturalmente se i tempi di cottura sono compatibili); che ci aiuta a mantenere la cucina più pulita e utilizzare meno detersivi; e, infine, che non correremo mai il rischio di bruciare qualcosa, al limite lo avremo cotto troppo!

Cosa serve per cucinare a vapore

Ci sono molti modi per cucinare a vapore. Si può utilizzare la pentola a pressione (basta mettere pochissima acqua sul fondo e poi disporre i cibi nell’apposito cestello), la vaporiera elettrica (apparecchiatura in genere composta da due o tre contenitori sovrapposti su una base da riempire d’acqua), i cestelli in bambù tipici della cucina orientale - che sono anche belli da vedere e possono essere portati in tavola – da sovrapporre uno sull’altro all’interno di una pentola.

Cosa cucinare a vapore

Ortaggi, pesci e crostacei soprattutto; ma anche couscous, riso e pollame. Per le altre carni bianche e per quelle rosse meglio la cottura tradizionale, così come per le ricette a base di formaggio e torte salate (l’umidità non farebbe certo bene alla “croccantezza”). La cottura a vapore vi restituirà poi frutta morbida e saporita (mele, pere, pesche e altro), e vi permetterà di risparmiare tempo mettendo direttamente in cottura anche cibi surgelati (pesce e verdure).

Consigli per cucinare a vapore

Attenzione che i cibi non vengano mai a contatto con l’acqua, perché il risultato sarebbe quello di una sgradevole cottura in ammollo; controllate poi sempre il livello dell’acqua e, man mano che evapora, aggiungetene poca alla volta e sempre calda. Ricordate anche che, nel caso utilizziate una pentola, dovete aspettare che si sia formata una sufficiente quantità di vapore prima di inserire il cestello (o i cestelli) con gli alimenti; e fate molta attenzione quando, a cottura ultimata, estraete i cibi (per evitare il rischio di scottature è meglio aspettare che prima fuoriesca tutto il vapore).

All’acqua di cottura – ma anche direttamente sotto i cibi – possono essere aggiunti spezie ed erbe fresche: un gradevolissimo e delicato aroma avvolgerà così la vostra preparazione.

E veniamo ai tempi di cottura nella cucina a vapore. Naturalmente dipendono dal tipo, quantità e spessore degli alimenti. Facciamo qualche esempio facendo conto di utilizzare una vaporiera elettrica: per le zucchine servono all’incirca 15 minuti, mentre per le patate quasi 30; pochi minuti, in genere dai 3 ai 7, per cuocere dei gamberetti e una ventina per un petto di pollo intero di circa 450 grammi; per il couscous sono sufficienti 10-11 minuti, mentre per dell’ottimo riso basmati si arriva a 27-32 minuti; e se poi volete un uovo alla coque dovrete attendere 16 minuti.

Un ultimo suggerimento è quello di non far cuocere troppo le verdure: zucchine, carote, peperoni o anche cipolle danno il meglio di sé se restano un po’ “croccantine”.