Farina, acqua, lievito e il gioco è fatto: il gusto universale della pizza

Pubblicato il 17/01/23
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“L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata riconosciuta patrimonio culturale dell’umanità per la sua capacità di mettere insieme gusto, tradizione e benessere.

di Andrea Begnini 


Secondo l'AIBI, l’Associazione italiana Bakery Ingredients, sono state 2,7 miliardi le pizze consumate in Italia nel 2021. Niente male per questo piatto che ha reso l'Italia celebre nel mondo. Non solo perché è buona e perché fa parte della nostra cultura, ma anche perché rappresenta un elemento distintivo della Dieta Mediterranea. L’impasto più amato? Quello classico napoletano, preferito dalla metà dei consumatori. Seguito a distanza da quello romano (21,5%) e dalla pizza in teglia (11,1%). Tra le nuove tipologie, si fa apprezzare la pinsa (7,2%). Sulla base di pane, poi, tutta la libertà e il gusto delle tradizioni italiane dal Nord al Sud del Paese, ingredienti semplici e tradizionali che contribuiscono a creare pizze per tutti i gusti. Per raccontare una storia riconosciuta e valorizzata anche dall'UNESCO che ha inserito “L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come parte del patrimonio culturale dell’umanità, trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana, secondo i criteri previsti dalla Convenzione del 2003. “Si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell'impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna”. L'Arte è nata a Napoli, dove vivono e lavorano circa 3000 pizzaiuoli, suddivisi in tre categorie in base all'esperienza e alle capacità. Ogni anno l'Accademia dei Pizzaiuoli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica dell'arte con lo scopo di assicurarne la sopravvivenza, ma gli apprendisti possono fare pratica anche nelle loro case, dove l'arte è ampiamente diffusa. “Il riconoscimento dell'UNESCO porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l'arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo”.