Il gioco dell’arcobaleno

Pubblicato il 08/05/20
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Arcobaleno

Andrà tutto bene: un arcobaleno accompagna, in questi ultimi mesi, la frase che più ci conforta e certamente anche i nostri bambini ne hanno disegnato uno.

Ma abbiamo mai provato a domandarci come nasce l’arcobaleno? Da questa domanda può nascere un simpatico gioco-esperimento che consentirà ai più piccoli (e non solo) di imparare qualcosa di nuovo.

 

Come nasce l’arcobaleno

Ci basterà prendere una bacinella piena d’acqua, uno specchietto e un foglio bianco. L’ultimo, ma anche il più importante, “ingrediente” che occorre è… la luce del sole!

Immergiamo per metà lo specchietto nell’acqua, in modo che venga colpito dai raggi del sole. Posizioniamo il foglio di carta in modo che la luce riflessa dallo specchietto ricada su di esso e… prodigio! Abbiamo creato un piccolo arcobaleno nella stanza!

Come è accaduto questo? La luce del sole è solo apparentemente “bianca”, in realtà si tratta di una luce policromatica, composta appunto da… tutti i colori dell’arcobaleno. Nel momento in cui la luce solare passa attraverso l’acqua, si scompone in tutti i suoi colori: è esattamente quello che succede quando vediamo l’arcobaleno nel cielo dopo un acquazzone. La luce del sole passa attraverso le goccioline di acqua ancora sospese nell’aria, scomponendosi nello spettro dei 7 colori dell’arcobaleno che tutti conosciamo: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.

Ma possiamo divertirci a fare anche l’esperimento inverso, quello del cosiddetto disco di Newton.

Disegniamo un cerchio su un cartoncino bianco, poi con l’aiuto del goniometro suddividiamolo in 7 spicchi uguali. Coloriamo ogni spicchio con un colore dell’arcobaleno, rispettando l’ordine dei colori. Adesso ritagliamo il cerchio, pratichiamo un foro al centro e appoggiamolo sulla punta di una matita: facendo girare il cerchio più velocemente possibile, percepiremo i colori “fondersi” fra loro e il nostro occhio non riuscirà più a distinguerli (se il cerchio girasse abbastanza velocemente, lo vedremmo di colore bianco).

 

Perché a volte l’arcobaleno è doppio?

Questo fenomeno, invece, non è riproducibile come un gioco. Eppure l’arcobaleno doppio ha una spiegazione: se le gocce di pioggia sono abbastanza grandi, i raggi solari si riflettono per due volte al loro interno, come se “rimbalzassero”, creando nel cielo la visione di un secondo arcobaleno, esterno a quello principale, che avrà l’ordine dei colori invertito: rosso all’interno e violetto all’esterno.

 

 

Foto di Pete Linforth da Pixabay