Il più bel lunedì dell’anno

Pubblicato il 13/04/22
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La Pasquetta degli italiani tra gite fuori porta, grigliate e picnic per una giornata speciale a contatto con i colori e i profumi della primavera.

di Antonia Pietragrua 


Dopo la Pasqua con chi vuoi, arriva la Pasquetta dove vuoi: al mare o in montagna, al lago o al fiume, in campagna o al parco, in una città d’arte o nel piccolo borgo caratteristico. L’importante è festeggiare all’aperto e, complice il bel tempo, organizzare un picnic o una grigliata, godendosi il primo sole tiepido e i profumi delle fioriture primaverili, in quello che è di sicuro il lunedì più bello dell’anno. Istituito come festa civile nel 1947 per dare un giorno in più di riposo ai lavoratori, il Lunedì dell’Angelo celebra appunto l’apparizione dell’Angelo alle tre donne che si recavano al sepolcro di Gesù, per annunciare la sua resurrezione. 

Se la gita fuori porta è un classico della Pasquetta, per organizzare un picnic, divertente e goloso, bisognerà pensare a un menu fatto di pietanze leggere, da preparare magari il giorno prima e da consumare al sacco. Partendo innanzitutto dagli avanzi del ricco pranzo del giorno prima, che possono essere reimpiegati per confezionare deliziosi panini, polpettine o frittate. 

Naturalmente non devono mancare le uova, che della tradizione pasquale sono il simbolo, così come i salumi, i formaggi, le torte di verdura, le cotolette impanate, e ancora macedonie e dolci tipici. Ciò che conta è che siano sempre cibi stuzzicanti e gustosi, facili da trasportare, conservare e consumare, anche in modalità finger food. E per un tocco di stile basta procurarsi una robusta tovaglia a quadretti e un hamper, il tipico cestino inglese di vimini con gli scompartimenti separati per riporre tutto in modo ordinato. Ricordando sempre di non lasciare niente dietro di noi al momento di tornare a casa.


Torta pasqualina

Tipica della cucina ligure, la torta pasqualina è una torta salata con un involucro di pasta sfoglia e un ripieno a base di spinaci, ricotta, formaggio e uova intere. La tradizione racconta che le donne genovesi tiravano la pasta in 33 sfoglie, il numero degli anni di Cristo, prima di aggiungere il ripieno. 

Ingredienti per 4 persone: 350 gr di pasta sfoglia; 500 gr di spinaci; 250 gr di ricotta; 100 gr di grana grattugiato; 6 uova; 1 tuorlo; sale e pepe q.b.

Dopo aver lavato gli spinaci, sbollentarli in acqua salata. Una volta scolati, tritarli finemente con un coltello e riunirli in una terrina con la ricotta, 2 uova, il formaggio grattugiato, una presa di sale e una macinata di pepe. Rassodare le rimanenti uova, facendole cuocere per circa 8 minuti, quindi sgusciarle e metterle da parte. Stendere la pasta sfoglia, avendo cura di tenerne da parte un po’ per le decorazioni, in due dischi, e con il primo foderare uno stampo a cerniera del diametro di 22-24 cm, rivestito di carta da forno. Farcire la torta con il composto, praticando nella farcia quattro fossette in cui adagiare le uova sode. Coprire con il secondo disco di sfoglia, sigillando bene i bordi e decorando con la pasta sfoglia avanzata. Spennellare con il tuorlo d’uovo, leggermente sbattuto, e cuocere in forno a 190 C° per 45 minuti. 


Pastiera napoletana 

Si racconta che la pastiera napoletana sia nata in qualche monastero silenzioso nei dintorni di Napoli, dalla sapienza di una suora che volle unire il profumo dei fiori d’arancio a quello del grano che ogni anno germoglia dal terreno come simbolo della resurrezione. È un dolce che richiede una preparazione lenta e accurata, a partire dalla cottura del grano. Ne proponiamo qui una versione più semplice con grano già lessato. 

Ingredienti per 6 persone: 450 gr di pasta frolla; 200 gr di grano lessato per pastiera; 20 gr di burro; 350 gr di ricotta; 150 gr di zucchero semolato; 3 albumi; 2 tuorli; 2,5 dl di latte; 20 gr di acqua di fiori d’arancio; 60 gr di canditi misti; 1 pizzico di cannella in polvere; 1 limone non trattato; mezza bustina di vaniglia; 2 cucchiai di zucchero a velo; burro e farina per lo stampo. 

Porre il grano lessato in una casseruola insieme con il burro e il latte, e cuocere a fiamma dolce fino a ottenere un composto cremoso. Montare gli albumi a neve fermissima. Lavorare a crema la ricotta insieme con lo zucchero, i tuorli, la vaniglia, la cannella e i canditi, l’acqua di fiori d’arancio e la buccia del limone grattugiata. Unire il composto di grano e incorporare gli albumi mescolando sempre dal basso verso l’alto, con delicatezza. Scaldare il formo a 180° C. Imburrare uno stampo del diametro di 20-22 cm e stendere la pasta frolla (dello spessore di circa 5 mm), riempire con il composto e, dopo averlo livellato, adagiare sopra la pasta rimasta ridotta a striscioline per formare un motivo a griglia. Infornare per 1 ora e 30 minuti circa. Una volta raffreddata, spolverizzare con lo zucchero a velo. La pastiera è ancora più gustosa se consumata qualche giorno dopo. Per questo, la tradizione napoletana vuole che venga preparata il venerdì santo o anche il giovedì. Si conserva fuori dal frigorifero, coperta da un panno bianco di lino, per almeno 4 giorni.