“Let’s Clean up Europe!”: quando la tutela dell’ambiente si fa azione e pratica di cittadinanza

Pubblicato il 09/05/23
Tempo di lettura: 4 minuti

Si chiama littering e vuol dire abbandono indiscriminato di rifiuti, con grave pericolo per l’ambiente e la salute. Così nella giornata del 10 maggio la Commissione Europea ha istituito lo European Clean Up Day” (ECUD) e soprattutto ha dato il via alla campagna Let’s clean up Europe!” per riunire tutti i cittadini che si danno concretamente da fare per raccogliere rifiuti abbandonati. Che sia nei quartieri cittadini, nelle aree verdi urbane, nelle zone rurali e sulle spiagge, gruppi di volontari si organizzano per azioni di pulizia straordinaria e, insieme, di monitoraggio dei rifiuti che recuperano.

 

Era il 2014 quando lo sloveno Janez Potočnik, Commissario Europeo all’Ambiente lanciò la prima edizione della campagna, che aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei rifiuti sparsi nell’ambiente, a causa di inciviltà o per il fenomeno delle discariche abusive. "I movimenti di pulizia civica stanno crescendo in tutta Europa e vogliamo farli sentire parte di un evento europeo – aveva spiegato Potočnik -. Si tratta di un'iniziativa pratica, quindi indossiamo stivali e guanti. Vogliamo tutti vivere in quartieri puliti, perciò tutti insieme Let's Clean Up Europe!"

Lo scopo, allora come oggi, è promuovere un comportamento proattivo a favore della tutela dell’ambiente e insieme il senso di appartenenza all’Unione Europea, che il 9 maggio celebra il suo “compleanno” (in occasione della Dichiarazione Schuman che, nel 1950, pose le basi per la nascita dell’Ue).


I rifiuti abbandonati, un fenomeno sottostimato


Non conferire i rifiuti in modo appropriato rappresenta un danno enorme - oltre che un reato e un costo ingente per la collettività - sotto diversi profili, dal degrado dei luoghi di vita, che perdono bellezza e vivibilità, a quello igienico-sanitario, perché i rifiuti dispersi nell’ambiente possono provocare processi chimici inquinanti e nocivi con la produzione di sostanze tossiche. Basti pensare che la bonifica dei luoghi interessati da importanti fenomeni di littering prevede anche l’asportazione di uno strato del suolo sottostante.

Non solo, la mancata differenziazione del rifiuto impedisce il suo recupero e il suo riutilizzo come materia prima seconda, secondo i principi dell’economia circolare, che costituisce una delle eccellenze del nostro Paese. 

 

Se pure non esistono cifre certe delle proporzioni del fenomeno del littering, dati di Legambiente raccolti nel corso di iniziative di pulizia e di monitoraggio, consentono grossomodo una quantificazione: nei parchi, sono stati segnalati 4 rifiuti per metro quadrato; nelle spiagge, sono stati raccolti 7,8 rifiuti per metro quadrato; in mare aperto, circa 4.875 rifiuti galleggianti in 20.000 km. 


Il plogging: correre raccogliendo i rifiuti


Per il 2023, Let’s Clean Up Europe ha preso il via con una serie di iniziative che si sono svolte a partire già dalla fine di aprile. Cittadini da soli o organizzati in gruppi, istituzioni e associazioni hanno dato vita ad azioni di raccolta di rifiuti in porzioni specifiche di territorio, per prendersene cura e come momento di socializzazione e di coesione della comunità. Sempre più adesioni sta raccogliendo il plogging, che deriva il suo nome dalla combinazione di “plocka upp” (in svedese, prendere) e “jogging”, e consiste nel raccogliere i rifiuti che si trovano sul proprio cammino mentre si corre o si cammina a passo veloce.

 

Keep Clean and Run è il nome della azione che dal 2015 si propone di lanciare la campagna Let’s Clean Up Europe. Si tratta di una “eco-maratona a tappe che ogni anno sensibilizza i territori sull’importanza della raccolta del littering – spiegano gli organizzatori-. KCR racconta come sia possibile proteggere l’ambiente divertendosi”. E proseguono: “KCR è sport, sensibilizzazione e incontro: amministrazioni locali, scuole e cittadini saranno i veri protagonisti della manifestazione, e potranno così fare la loro parte a protezione dell’ambiente.”

 

Nell’edizione di quest’anno, chiamata Keep Clean and Run for Peace 2023, la maratona di raccolta ha attraversato l’Italia, e non solo, per sensibilizzare contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in natura. In particolare, un percorso di centinaia di chilometri tra Veneto, Trentino e Lombardia, è partito dal ghiacciaio della Marmolada per giungere ai laghi del bergamasco.

 

L’azione contro il littering continua: le prossime campagne 

 

E non finisce qui. Il 12-13-14 maggio prossimi si svolgerà infatti Clean Up The Med, la campagna, coordinata da Legambiente e giunta quest’anno alla sua trentesima edizione: “una delle più partecipate e diffuse iniziative di pulizia delle spiagge”, con il coinvolgimento di “22 Paesi del Mediterraneo attraverso l’attività e l’organizzazione da parte di oltre 150 attori, che coordinano a loro volta istituzioni, scuole e società civile locale in testimoniando un importante impegno civico a tutela ambientale”, spiegano gli organizzatori.

“Tutti uniti per un mare pulito e di pace” è l’obiettivo dell’iniziativa che prevede progetti ambientali, scambi tra associazioni e ricerche transfrontaliere. 

 

Con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze dell’abbandono di mozziconi e piccoli rifiuti, prosegue anche la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”, realizzata da Marevivo in collaborazione con BAT (British American Tobacco) Italia e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che si propone di sensibilizzare cittadini e Amministrazioni locali sui danni prodotti da mozziconi e piccoli rifiuti come bottigliette, tappi e scontrini, e di raccogliere dati utili per capire e prevenire il fenomeno. Il progetto coinvolgerà le città di Napoli, nel mese di giugno, Trieste, nel mese di luglio, e Firenze, nel mese di settembre.