Il più bello del reame

Pubblicato il 10/03/21
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Narcisi

Si parla di Narciso e tutti pensano al mito greco del bellissimo giovane che, innamoratosi della sua immagine riflessa nell’acqua, morì cadendo nel fiume in cui si stava specchiando. E greca è, in effetti, l’origine del nome narciso: deriva dal verbo greco narkào (“stordisco”) per il profumo estremamente intenso e penetrante di alcune varietà di narciso.


Come coltivare i narcisi

I narcisi sono piante bulbose molto facili da coltivare. Il periodo ideale di messa a dimora è la fine dell’autunno; ma si possono anche coltivare in acqua con un apposito vaso da bulbi (che si restringe nella parte alta per far sì che solo le radici del bulbo siano immerse in acqua): in questo caso si possono mettere in vaso direttamente in primavera, e sarà un’esperienza emozionante per i bambini vedere le piccole radichette che crescono nell’acqua, mentre dal bulbo spuntano le prime foglioline e i bocci. Se coltivati in acqua, però, come tutti i bulbi anche i narcisi consumano tutte le loro riserve nutritive e non sono riutilizzabili. Viceversa, i narcisi piantati in piena terra, ma anche quelli in vaso, alla fine del loro ciclo stagionale entrano a riposo: diradiamo le innaffiature e tagliamo gli steli dei fiori, ma non le foglie che continueranno a immagazzinare il nutrimento per la stagione successiva.

I narcisi, sia in vaso che in piena terra, amano una posizione soleggiata e un terreno soffice, ben drenato. Le concimazioni devono essere moderate. Se coltivate i narcisi in vaso, l’ideale è spostare il vaso in un punto non soleggiato durante il periodo di riposo vegetativo, per poi metterlo di nuovo al sole in primavera.

Fate attenzione invece a tenere in casa vasi di narcisi se avete animali domestici (o anche bambini piccoli), perché i bulbi e le foglie contengono una sostanza velenosa, la narcisina, che può essere molto pericolosa se ingerita.


Il narciso nel linguaggio dei fiori

Il narciso, come abbiamo accennato sopra, è un fiore legato a numerose leggende e simbologie; gli antichi romani, per esempio, lo usavano per omaggiare i defunti in nome della credenza che questo fiore crescesse nell’aldilà dei Campi Elisi; nella cultura orientale, in particolare in Cina, il narciso è invece il simbolo del capodanno e viene regalato durante questa ricorrenza (in febbraio) come fiore augurale.

Il narciso nel linguaggio dei fiori ha più significati, sia positivi che negativi: da un lato simboleggia la sicurezza di sé e l’autostima, dall’altro – proprio in virtù della leggenda di Narciso – l’eccessiva vanità e l’incapacità di amare gli altri.



Foto di Matthias Böckel da Pixabay