Quella conchiglia che ci ha insegnato a mangiare

Pubblicato il 17/08/21
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Cucchiai

DA SEMPRE ABITUATI AD AFFERRARE IL CIBO CON LE MANI, GLI ANTICHI NON HANNO MAI SENTITO LA NECESSITÀ DELLE POSATE. FINO A QUANDO NON SI SONO TROVATI DI FRONTE A UN’OSTRICA.

di Giancarlo Sammartino


In antichità l’uomo ha sempre mangiato con le mani e le posate non erano minimamente avvertite come necessarie. Greci e Romani mangiavano portando il cibo alla bocca con le dita e infatti a tavola non mancavano vasi di acqua per nettarsi i polpastrelli. E se il cibo era bollente, ancora meglio: abituare le dita ad afferrare pietanze calde sopportando il calore era considerato segno di virilità e di potenza.

Le posate e, primo tra queste, il cucchiaio, arrivano a tavola contemporaneamente alla comparsa di pietanze come frutti di mare, ostriche e molluschi che andavano necessariamente estratti con appositi utensili.

Il termine cucchiaio, infatti, deriva dal latino “cochleārium”, ovvero “strumento per mangiare le chiocciole”. Il guscio della chiocciola è probabilmente il primo utensile della storia usato dall’uomo per portare il cibo alla bocca.

I primi utensili definibili come cucchiai sono di due tipi: la “ligula” (da lingua), con pala ovale e il manico dritto o curvo, usato per dispensare le salse di cui la cucina

Romana era ricca. E il “cochlear”, con pala rotonda e piatta e manico dritto e appuntito, utilizzato per scalzare il frutto dalla conchiglia o dei frutti di mare e portarlo alla bocca. Questi cucchiai avevano già gli ornamenti sul manico, frasi augurali e proverbi dell’epoca, come il celebre “Utere Felix” (adoperalo felice) che può essere considerato il primo “Buon appetito” della storia.

Il cucchiaio come lo conosciamo oggi arriva nel Medioevo: una posata da tavola costituita da una paletta concava ovale fornita di manico usata per raccogliere e portare alla bocca cibi liquidi o non compatti.

Oltre che per cibarsi, il cucchiaio ha avuto, e ha ancora, una funzione liturgica. Bucherellato nel fondo concavo, fino al Settecento veniva usato per far colare il vino durante la messa.

I materiali usati nel corso dei secoli per realizzarlo sono i più diversi. Quello principale è ovviamente il metallo, ma ne esistono in argento, ottone, corno e alpacca, legno, corno e porcellana, tipico della cucina orientale.