Trekking di primavera

Pubblicato il 07/04/19
Tempo di lettura: 2 minuti
Passeggiata in campagna

Le belle giornate di primavera invogliano anche i più pigri a uscire alla scoperta della natura: ma per iniziare a fare trekking è necessario procedere con gradualità, se non si possiede un minimo di allenamento. Ecco quindi 10 consigli per iniziare a fare trekking e appassionarsi a questa attività in modo duraturo.

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    Procedere con gradualità. Chi non è abituato a svolgere alcuna attività fisica, è bene che inizi con un’escursione facile, di non più di 400 metri di dislivello. Chi invece almeno una volta la settimana si dedica allo sport (calcetto, bicicletta, piscina, ecc.) può aumentare di 200 metri il dislivello.

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    Mantenere la costanza. Non ha senso fare un’estenuante camminata una volta al mese. Se si vuole iniziare a fare trekking nel modo giusto e ottenere dei risultati, bisogna dedicare tempo a questa attività almeno una volta la settimana.

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    Controllare il meteo. Spesso, quando si parte dalla città, si è ingannati da una bella giornata di sole. Ma in quota le cose possono cambiare, anche rapidamente. Un suggerimento: la cosa migliore per controllare il meteo per il trekking prima di partire, è cercare online le immagini delle webcam meteo in tempo reale posizionate vicino alla nostra meta, per farci un’idea di come sarà il tempo all’arrivo.

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    Non andare da solo. Per molti motivi facilmente immaginabili, è bene che i principianti del trekking non intraprendano mai un’escursione da soli. L’ideale è farsi accompagnare da qualcuno di più esperto, ma comunque è importante essere sempre in compagnia.

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    Tenere a portata di mano le mappe. Cerchiamo, se possibile, su Internet le mappe del nostro percorso e stampiamole. È meglio non fare affidamento solo sui servizi di geolocalizzazione del telefono cellulare, perché in zone impervie o remote si rischia di non avere alcuna connessione!

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    Indossare le scarpe giuste. Una camminata con le scarpe sbagliate è una tortura anche per gli escursionisti esperti. Per essere sicuri di avere le scarpe da trekking giuste, proviamole in una passeggiata di un paio d’ore in un parco cittadino. Un trucco per evitare le vesciche è quello di indossare due paia di calzini: in questo modo, l’attrito si forma fra i due strati di stoffa, invece che fra la stoffa e la pelle!

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    Non caricare troppo lo zaino. Acqua minerale, mappe, qualche barretta snack, un kit di primo soccorso, una crema solare, una maglietta di cotone da indossare durante le soste se si è sudati. Questo è l’equipaggiamento essenziale per il trekking. Appesantire troppo lo zaino aumenterebbe solo la fatica, specie per gli escursionisti inesperti.

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    Usare i bastoncini telescopici. Non sono indispensabili, ma possono essere un valido aiuto per mantenere l’equilibrio e scaricare il peso dello zaino.

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    Regolare il passo. Un escursionista esperto conosce il proprio passo e sa modularlo in base alle difficoltà del percorso. Per i principianti, anche questa “arte” va appresa: l’importante è non partire in quarta, ma tenere un ritmo che non ci affatica e ricordare che… la discesa è più faticosa della salita, quando non si è allenati!

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    Poche pause, ma giuste. Troppe pause spezzano il ritmo della camminata e impediscono di comprendere il livello della propria fatica e dei propri limiti. Facciamo le pause in zone pianeggianti, in modo che la ripartenza sia meno faticosa, e a seconda della temperatura copriamoci con un golf leggero per non prendere freddo.

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Foto di adege da Pixabay