Tu chiamali se vuoi funzionali

Pubblicato il 01/09/22
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Consumati con regolarità, sono alimenti che promuovono la nostra salute e il nostro benessere psicofisico per la ricchezza di principi attivi naturali

di Antonia Pietragrua

 

“Il medico del futuro non prescriverà medicine, invece motiverà i suoi pazienti a prendersi cura del proprio corpo con una corretta alimentazione”, sosteneva Thomas A. Edison, che di progresso scientifico e innovazione se ne intendeva.

Si può dire che una larga fetta della popolazione mondiale sta impegnandosi affinché quel futuro non sia soltanto dietro l’angolo, ma sia proprio ora. Lo rivela una recente indagine realizzata da Innova Market Insights, società specializzata nel marketing dei settori food&beverage e della cura della persona, che nell’aumentata preoccupazione circa la salute del proprio sistema immunitario, registrata soprattutto tra i Millennial (36 - 45 anni) e la Generazione X (26 - 35 anni), ha rintracciato le ragioni di una rinnovata attenzione alla qualità della alimentazione.

Conseguenza di un approccio sempre più olistico da parte dei consumatori, che hanno compreso come mangiare cibi salubri, insieme al dormire a sufficienza e fare movimento rappresenti un atteggiamento proattivo a favore del proprio benessere psico-fisico. In base a questa visione, il cibo non è più da ritenere soltanto una fonte di energia, ma soprattutto un fattore di equilibrio (o squilibrio) di quel complesso sistema fisiologico che è il nostro corpo.

Tra tutti gli alimenti, in questa operazione di benessere sistemico legato anche alla dieta, spiccano come particolarmente interessanti i cibi chiamati “funzionali”. E se l’attenzione a cibi e bevande utili al buon funzionamento del sistema immunitario era già in crescita a partire dal 2016, l’esperienza pandemica non ha fatto che rafforzarla secondo una tendenza che promette di essere di lunga durata, quanto più il mercato saprà offrire prodotti nutrizionali da inserire facilmente nella quotidianità. 

Del resto, lo diceva già Ippocrate: “Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”, istituendo la più stretta relazione tra alimentazione e salute, tra cibo e cura. Una relazione che va interpretata alla luce della nostra cultura alimentare, che in Italia ha radici storiche e produttive ben salde, e che oggi può avvalersi anche dell’integrazione derivante dalla ricerca scientifica applicata.

La domanda di salute che oggi rivolgiamo al cibo si articola infatti lungo due direttrici fondamentali. La prima è la (ri)scoperta delle proprietà benefiche di alcuni alimenti, per i vantaggi che apportano in termini di prevenzione di disturbi e patologie; la seconda consiste nell’intensificare e concentrare, laddove possibile, le virtù di alcuni alimenti, con l’aggiunta di determinati principi attivi. Funzionali, appunto. 

Ma esattamente che cosa vuol dire “alimento funzionale”? Secondo la Commissione sulla Scienza degli Alimenti Funzionali in Europa (FUFOSE), si definisce così un alimento che, oltre al suo valore nutrizionale, contiene sostanze utili a promuovere una o più funzioni dell’organismo, risultando così significativo per il miglioramento dello stato di salute o per prevenire il rischio di sviluppare una malattia. Un requisito che può essere attribuito solo in seguito a risultati scientifici documentabili, ripetibili e verificabili a seguito di un consumo regolare. 

Per fare un esempio concreto, sono alimenti funzionali tutti quelli che contengono un’elevata quantità di fibre, ovvero quelle parti dei cibi che non vengono digerite, quindi propriamente non “nutrono”, ma che esplicano comunque numerosi effetti benefici: regolarizzano il transito intestinale, riducono i picchi glicemici, prolungano il senso di sazietà, oltre a proteggere il nostro intestino dal rischio di sviluppare gravi patologie nel lungo periodo. Con 30 grammi di fibre al giorno, che corrispondono al consumo quotidiano delle 5 porzioni di frutta e verdura consigliate, insieme alle due di pasta/pane/riso integrali, noi possiamo trarre grandi benefici per la nostra salute.

Sempre parlando di fibre, l’avena contiene inoltre un tipo particolare di fibra, chiamata betaglucano, capace di favorire il buon funzionamento del nostro sistema immunitario, di ridurre l’infiammazione, di sostenere il muscolo cardiaco.

Tra gli alimenti con caratteristiche funzionali non possiamo non citare poi quelli che contengono i probiotici, batteri vivi che esplicano un’azione benefica di bilanciamento della nostra flora intestinale e che si trovano, per esempio, nel Kefir.

Per citarne altri, che possono essere ogni giorno presenti sulla nostra tavola, sono considerati alimenti funzionali: la frutta, come mirtilli, arance, fragole, fichi; le verdure, come spinaci, broccoli, cavoli; i semi oleosi, come semi di zucca, di chia, di sesamo; la frutta a guscio non salata, come noci, mandorle, pistacchi; i legumi, come fagioli, ceci, lenticchie; l’olio extravergine di oliva; le erbe aromatiche e le spezie, come curcuma, origano, peperoncino; il pesce, come il salmone, le acciughe, lo sgombro. Tutti cibi che inseriti con regolarità in una dieta varia e bilanciata – e in questo senso la Dieta Mediterranea è considerata la migliore a livello globale – ci possono davvero aiutare a stare in forma.

Oltre a quelli naturali, poi, sono considerati funzionali anche quegli alimenti che sono pensati e preparati per corrispondere a specifiche esigenze di salute. Si tratta di cibi in cui è stata aumentata la concentrazione di un particolare componente (per esempio lo yogurt con fitosteroli, che permettono di ridurre il colesterolo cattivo); oppure in cui sono stati aggiunti componenti non presenti come, per esempio, succhi di frutta con una maggiore quantità di antiossidanti, o prodotti arricchiti con fibre, o ancora yogurt con l’aggiunta di probiotici. Secondo alcuni, sono da considerare funzionali anche quegli alimenti in cui alcune sostanze sono state ridotte o eliminate, come il latte senza lattosio o il formaggio a ridotto contenuto di grassi.

 

“Mangiare nel modo giusto non solo previene la malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale”, sostiene da tempo e con convinzione T. Colin Campbell, biochimico statunitense, nutrizionista e professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University. Conoscere tutte le potenzialità benefiche dei cibi da portare in tavola è l’inizio, poi la parola passa alla creatività e alla sapienza culinarie per trasformare la nostra dieta quotidiana in una salutare avventura del gusto.