Uffizi “da mangiare”

Pubblicato il 19/04/21
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Dipinto con peperoni rossi e uva

CUOCHI ED ENOGASTRONOMI SCELGONO UN’OPERA DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO FIORENTINO E, PRENDENDO SPUNTO DAGLI INGREDIENTI RAFFIGURATI, PROPONGONO RICETTE ISPIRATE DAI QUADRI.

di Nina Pietragrua - Foto di Giorgio De Chirico, Natura Morta


La Natura morta con carciofi di Giovanna Garzoni, raffinata pittrice del ‘600, incontra la creatività dello chef toscano Fabrizio Marino che dedica al carciofo empolese, dalla foglia tonda, il corpo panciuto e il colore verde chiaro, una ricetta speciale. Alla Natura morta di Jacopo Chimenti, detto l’Empoli (1551–1640), di cui era nota anche la passione per la buona tavola, la chef stellata Valeria Piccini si ispira per proporre la ricetta del germano reale con il cavolo nero e gli ingredienti tipici della tradizione toscana. La granseola, un crostaceo di colore rosso bruno che si trova nei mari italiani, raffigurata nel dipinto “Ragazzo con cesta di pesci” di Giacomo Ceruti, pittore lombardo del ‘700, diventa lo spunto per l’illustre chef toscano Fabio Picchi per svelare segreti e magie di una buona maionese d’accompagnamento. Sono solo alcuni esempi di Uffizi da mangiare, la serie di brevi filmati che il museo fiorentino ha lanciato su Facebook e che continuerà fino a primavera inoltrata tutte le domeniche. Un noto cuoco o un personaggio del mondo enogastronomico sceglie un’opera dalle collezioni degli Uffizi e, ispirandosi agli ingredienti raffigurati (frutta, verdura, carni, pesce), propone al pubblico ricette che richiamano e intrattengono una relazione di senso con quanto è rappresentato.

Un modo per illustrare e approfondire l’intimo legame che unisce l’arte della pittura a quella della gastronomia, soprattutto grazie al genere della natura morta, da sempre uno spaccato di tradizioni, abitudini alimentari e vita delle diverse classi sociali. Come nel dipinto Dispensa con botte, selvaggina, carne e vasellame, di Jacopo Chimenti, che descrive la ricchezza e l’abbondanza delle tavole delle classi agiate del 1600, e diventa per Dario Cecchini, macellaio storico del Chianti e “poeta della bistecca”, il punto di partenza per raccontare il rituale della cottura della fiorentina al grande fuoco.

Arte, gastronomia, ma anche amore.

Non può mancare il connubio tra cibo e passione e così il famoso chef Marco Stabile propone la sua ricetta d’amore (risotto al tartufo nero, uva caramellata e lacrime di peperoni) ispirandosi al dipinto di Giorgio de Chirico Natura Morta con peperoni e uva del 1930, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti; mentre la pastry chef Debora Massari rende un duplice omaggio a Raffaello, autore dei ritratti dei Doni, la coppia più ricca della Firenze di inizio ‘500, e a Michelangelo, che dipinse il celebre Tondo Doni, creando per l’occasione un dolce composto da un letto di fragrante pasta frolla con due anelli glassati simbolo dell’infinito.

“Negli ultimi decenni - spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - il vincolo tra arte e gastronomia è diventato una vera e propria scienza e materia di una seria indagine storica”. 

E la reinterpretazione artistica da parte degli chef, unita alle opportunità offerte dal digitale, rappresentano un modo per gustare davvero un ricco e prestigioso menu.

 

info: tutte le domeniche sul canale Facebook del museo degli Uffizi

@uffizigalleries