L’inflazione mette in crisi la Dieta Mediterranea: il trend negativo dei consumi di frutta e verdura

Pubblicato il 30/01/23
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La Dieta Mediterranea è il miglior regime alimentare al mondo. Garanzia di benessere, contrasta le principali malattie infiammatorie che possono minare la nostra salute. Per non parlare della tradizione enogastronomica che degli alimenti propri di questa dieta ha fatto gli ingredienti tipici e di successo di ricette famose e apprezzate nel nostro Paese e a livello internazionale.


Ma adesso l’aumento dei prezzi sta minacciando l’adesione degli Italiani a questo stile alimentare salutare. Fotografa la situazione l’ultimo Report, dell’Osservatorio di Mercato di CSO Italy sui consumi di ortofrutta delle famiglie italiane. Aggiornato a settembre, la ricerca mette in luce un preoccupante trend negativo: nei primi 9 mesi dell’anno, infatti, sono state consumate circa 4,2 milioni di tonnellate di frutta e verdura contro gli oltre 4,5 dello stesso periodo del 2021. Si tratta di un calo delle vendite pari all'8% in meno, mentre l’andamento dei prezzi medi di acquisto risulta essere del +8%. Diminuzioni e aumenti che sono rilevabili in tutta Italia, da Nord a Sud.


“Il punto sui primi nove mesi dell’anno sintetizza e conferma il trend di calo che è stato rilevato in modo costante da inizio anno, e che è correlato alla crescita dell’inflazione e alle tante difficoltà economiche che si stanno susseguendo", ha commentato Elisa Macchi, direttrice di CSO Italy

Guardando all’inflazione, a settembre 2022 i prezzi di acquisto delle referenze ortofrutticole sono aumentati del 10% rispetto al settembre 2021, con gli inevitabili effetti di ricaduta sui consumi. 


“Il consumo di frutta è in discesa del 7% rispetto allo stesso periodo del 2021. E allungando il confronto lungo la serie storica, il differenziale a cinque anni è di ben il -14%. Andamento opposto per il prezzo: dopo un biennio di sostanziale stabilità, nel corso del 2022 l’importo unitario per la frutta è salito del 4%”, ha sottolineato Daria Lodi dell’Osservatorio di Mercato.


Per fare qualche esempio concreto, tra i frutti che vengono consumati meno figurano le arance con un -8%, le mele con un -5%, i limoni con un -15%, le fragole con un -13% e l’uva da tavola con un -14%.

Ancora più in crisi le vendite di ortaggi, con una contrazione dei volumi di vendita rispetto allo stesso periodo del 2021 pari al 10% e un incremento dei prezzi che raggiunge il + 13%. Si va da un -7% per patate e pomodori a un -11% per le insalate, per arrivare a un -30% per i finocchi.

 

E se in qualche modo regge la Grande Distribuzione, che registra un calo, ma comunque limitato, le notizie peggiori sono nell’ambito della distribuzione tradizionale, che vede i primi nove mesi del 2022 come i più duri dal 2017 ad oggi. I mercati ambulanti e rionali sono colpiti da una diminuzione del -20% dei volumi rispetto al 2021 (del -50% rispetto al 2018), mentre i negozi specializzati segnano un -15%.

Si deve osservare infatti che la riduzione dei consumi dei prodotti ortofrutticoli riguarda soprattutto quelli sfusi, che da gennaio a settembre 2022 vedono una riduzione del 12% rispetto al periodo corrispondente del 2021. Gli stessi prodotti confezionati sono diminuiti dell’1%. Infine, la congiuntura economica grava sui consumi biologici, fin qui sempre in crescita, con un deciso ridimensionamento dei volumi acquistati: da gennaio a settembre sono state acquistate 235 mila tonnellate di frutta e verdura bio contro le 260 mila dello stesso periodo del 2021, con un ammanco del 10% in volume, nonostante l’aumento di prezzo del biologico sia stato molto più contenuto e pari a circa il 2%.


"Le famiglie stanno soffrendo la situazione economica, trovandosi a far fronte a rincari che stanno interessando tutti i settori e che impongono un cambiamento nei consumi - ha concluso Elisa Macchi -. Si deve comunque tenere presente che il prezzo di un chilo di ortofrutta si attesta mediamente sui 2 euro e che, quindi, anche percentuali di crescita a due cifre significano pochi centesimi di euro in più, a fronte di un prodotto dalle indiscusse proprietà".