La cucina come palestra per evitare gli sprechi alimentari. Con consapevolezza.

Pubblicato il 12/10/22
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Ogni anno finisce nella spazzatura circa un terzo di tutto quello che viene prodotto. Per sprecare di meno bisogna diventare più bravi con gli acquisti e utilizzare tutti gli avanzi.

di Matteo Mochi


In termini di spreco alimentare c'è ancora tanto da fare, soprattutto fra le mura domestiche, oltre che nella ristorazione. Secondo il Food Waste Index Report 2021 lo spreco alimentare ammonta a 931 milioni di tonnellate ogni anno, il 61% si origina tra le mura domestiche, ed è responsabile del 8-10% delle emissioni di gas serra a livello globale. Per ridurre gli sprechi è necessario agire sui due livelli in cui questi si originano. Da una parte ci sono le perdite alimentari (food loss), ovvero gli sprechi che avvengono lungo i primi anelli della catena (produzione, raccolta, stoccaggio e lavorazione), e dall’altra invece quelli che sono definiti come i veri e propri sprechi (food waste), originati a seguito della distribuzione ai consumatori e ai commercianti. L’indagine 2022 Waste Watcher spiega che nella hit degli alimenti più spesso sprecati svetta la frutta fresca (27%), seguita da cipolle, aglio e tuberi (17%), pane fresco (16%), verdure (16%) e insalata (15%). E qual è la prima conseguenza dello spreco alimentare, secondo i consumatori italiani? Al top lo spreco di denaro, vissuto come aspetto più grave da oltre 8 italiani su 10 (83%). La gestione oculata del cibo va quindi di pari passo con quella del bilancio familiare, ma si riflette anche sull’effetto diseducativo per i giovani (83%), sull’immoralità intrinseca dello spreco alimentare (80%) e delle risorse (78%) e sull’inquinamento ambientale (76%). Perché sprechiamo nelle nostre case? Un italiano su 2 (47%) ammette di scordare spesso il cibo acquistato, uno su 3 (30%) confessa di calcolare male le quantità di cibo che occorrono in casa, ma anche di essere preoccupato di non avere abbastanza cibo, quindi di esagerare negli acquisti. Per sprecare di meno bisogna perciò diventare più bravi con gli acquisti, fare meno provviste. E poi utilizzare gli avanzi anziché buttarli.