Come possiamo condurre uno stile di vita più “circolare” in cucina?

Pubblicato il 21/02/22
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Lo abbiamo chiesto a Franco Fassio, Professore Associato presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che ha curato, per Regione Piemonte, insieme al Laboratorio di Sostenibilità ed Economia Circolare dell'Ateneo, la sezione sulla Circular Economy for Food presente sul sito web "Una Buona Occasione" (www.unabuonaoccasione.it). Ecco alcuni suoi buoni consigli.

di Franco Fassio 


Adotta la circolarità in cucina. Capita a tutti di avanzare ogni tanto del cibo, ma prima di buttarlo prova a riutilizzarlo in maniera creativa. Lo sapevi che molti piatti della tradizione italiana sono nati nell’atto di ricombinare avanzi? Ad esempio, i Ravioli del Plin - il termine Plin significa pizzicotto in dialetto piemontese e sta a indicare il caratteristico gesto del pizzicare la pasta con le dita per racchiudere il ripieno tra un raviolo e l'altro - nascono nel Novecento nel territorio delle Langhe, del Monferrato e del Roero (Piemonte, Italia) come piatto a base di pasta fresca all’uovo ripiena di carne e verdure stufate avanzate dal giorno prima. Ma possiamo andare ancora più indietro nel tempo con le più internazionali Meatball (in italiano, Polpette), un piatto nato in epoca romana, tra il 25 a.C. e il 35 a.C., utilizzando carne lessa avanzata da vari tagli di differenti animali. 

Pianifica i pasti settimanali. Un altro modo di mettere in atto la circolarità in cucina sicuramente comprende la pianificazione attenta dei pasti settimanali, in maniera che gli avanzi di un pasto possano diventare input per i piatti dei giorni successivi. Attuando questo comportamento si evita lo spreco causato dal comprare cibo in eccesso, avendo inoltre l’opportunità di creare una gran varietà di piatti con una minima quantità di spesa.

Valorizza gli scarti non più edibili. Quando alcuni ingredienti non sono più commestibili, possono trovare una “seconda vita”, ed essere usati per altre finalità. Ad esempio, i fondi del caffè possono essere aggiunti al terriccio nei vasi o al suolo del giardino come fertilizzante. Essi contengono azoto e altri minerali che arricchiscono il contenuto nutritivo del suolo, aiutando non solo le piante di casa a crescere, ma anche a ridurre la quantità di materiale organico che diventerà rifiuto.

Non vergognarti di chiedere di portare a casa gli avanzi. La cosiddetta Doggy Bag è un pratica che andrebbe promossa maggiormente, visto che i ristoranti sono tenuti a buttare il cibo che viene avanzato dai clienti, e per questo motivo si rivela un’altra opportunità per ridurre lo spreco alimentare. In questo modo, potrai gustarti le pietanze avanzate a casa e aiuterai a ridurre lo spreco di cibo.

Valorizza, quando possibile, gli scarti domestici derivanti dal cibo tramite il compostaggio domestico, il quale può rivelarsi una risorsa importante per la coltivazione domestica di ortaggi e piante.


Franco Fassio è un Systemic Designer, Professore Associato presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (UNISG), Delegato per le Politiche di Sostenibilità dell’Ateneo (RUS e ASviS) e per le Relazioni con le Aziende (Network UNISG) e la Regione Piemonte. È docente di Systemic Design, EcoDesign, Circular Economy for Food, Scienze della Progettazione Gastronomica, Food Packaging, Company Creation.